giovedì 27 dicembre 2012
Natalizie Luci Allucinate
Una nuova puntata della mia piccola e
personalissima rubrica “Cose da fare almeno una volta nella vita”. E non potete dire
che non osservo le feste comandate, questa è anche natalizia. La mia proposta per
un Natale alternativo è la seguente. Iniziare la preparazione durante il banchetto
natalizio inzuppandosi in abbondanza di almeno tre sostanze alcoliche differenti di tipo
vinoso, quest’anno nel mio caso Barbaresco Pinot Nero e Champagne (un mio caro
amico teorizza che lo Champagne non è vino, ma ne parleremo un altro giorno).
Non è accettata la birra mentre sui superalcolici ho dubbi e in ogni caso
possono essere solo aggiuntivi e non alternativi. Serve un albero di Natale,
non sono importanti le dimensioni ma è tassativa e fondamentale la presenza di
luci a intermittenza rosse. No assoluto a luci fisse o di altri colori. Necessario
anche un divano, preferibilmente un due posti se siete abbastanza alti per
mettere la testa su un bracciolo e fare sporgere i piedi dal bracciolo opposto.
Non so bene il perché, ma è importante che il piede sporga. E non deve essere
nudo né con scarpa, mi raccomando. Utile il calzerotto di lana grezza e ruvida, fornisce quel
tocco rustico a una situazione che rischierebbe di apparire affettata e snob.
Ultima cosa richiesta, un lettore CD o un PC. La sistemazione consigliata è
lungo una unica retta caratterizzata da quattro punti ABCD con la sorgente
musicale (A) dietro la vostra testa (B) e in fondo ai vostri piedi (C)
l’albero di Natale (D). La procedura è la seguente. Creare il buio totale nella
stanza (al pomeriggio di Natale non è così difficile, suvvia). Avviare l’intermittenza
delle luci dell’albero alla massima velocità. Inserire nel lettore CD Halber
Mensch degli Einsturzende Neubauten ad alto volume. Mettere nel mirino, tra i
vostri piedi leggermente divaricati e scostati, l’albero di Natale e guardarlo
fisso possibilmente senza sbattere le palpebre. Inspirare profondamente.
Schiacciare play. Provare per credere
lunedì 17 dicembre 2012
Il Valzer del Ciclista Incosciente
Ondeggiante ciclista
In
precario equilibrio
Mentre
lento pedali
Sull’antica
due ruote
È
una nemesi strana
un
crudele destino
Quello
d’ogni mattina
Con
la pioggia o col sole
Incontrarti
al volante
Con
il tempo che stringe
E
una fretta dannata
Dondolante
ciclista
Questa
strada è già stretta
La
ciclabile pista
L’ha
scordata il comune
Se
ti sposti a ogni buca
Per
schivare i tombini
E
ti porti di colpo
Senza
segnale alcuno
Della
strada sul centro
Dove
io sto arrivando
Mi
rimangono solo
Le
tre opzioni seguenti
Che
ti vado a elencare
Oscillante
ciclista
O
rallento ed aspetto
Con
serena pazienza
Che
varrà il paradiso
il
tuo arrivo alla meta
O
ti salvo sterzando
Per
stamparmi sull’auto
Parcheggiata
innocente
sull’opposito
lato
O
sopporto due scarti
Inchiodando
di brutto
Ed
al terzo ti stiro
Come
un riccio d’estate
Barcollante
ciclista
Un
consiglio da amico
Se
io fossi al tuo posto
Credo
già domattina
Rivedrei
seriamente
Solo
cinque minuti
I
miei tempi d’uscita
accortezza
da nulla
non
trovarmi per strada
può
salvarti la vita
lunedì 10 dicembre 2012
Take a Walk On The Wild Side
Ti vedo spesso ultimamente quando
stacco la sera o arrivo per i turni notturni. Sei sempre ferma sul pezzo di
marciapiedi davanti al parcheggio, tra l’edicola e la fermata dell’autobus,
sotto la luce bianca e fredda dei lampioni che piega i colori. Sei alta, anche
senza tacchi, capelli neri lunghi, lisci, a volte sciolti a volte con la coda,
giubbino e jeans neri infilati negli stivali. Non sembri italiana. Non avrai
più di venticinque anni, ad esagerare. Spesso hai la sigaretta accesa tra le
dita. Anche stasera parcheggio, chiudo l’auto e inizio a camminare nella tua
direzione. Il solito via vai di auto, qualcuno rallenta, ti guarda, poi
accelera e se ne va. E’ presto per i clienti, c’è ancora abbastanza traffico
ordinario. Arrivo a pochi passi da te, vedo il tuo trucco, nero sugli occhi e
intorno, niente rossetto. Incrocio il tuo sguardo, provo ad accennare un
abbozzo di sorriso. E resto raggelato. Da quello che vedo nei tuoi occhi scuri.
Il vuoto totale, un deserto di assenza. Non so nemmeno se mi hai veramente
visto, figuriamoci rispondere al sorriso. Non mi hai guardato, mi hai scattato
una foto segnaletica e messo nel tuo archivio. Per te io sono se va bene un
passante, se va male un maniaco o un rapinatore. Una volta incasellato come non
problematico, per te non esisto più, posso scomparire.
E poi, sono lì le tue
gambe lunghe e il tuo seno che si intuisce sotto il giubbino. Ma tu non sei lì.
Sei altrove. Un qualunque altrove che non sia quella strada dove tra un po’ le
auto cominceranno a inchiodarti davanti col finestrino abbassato. Una luce blu
in distanza, una volante che si avvicina lentamente, ti passa davanti, i
poliziotti ti guardano e tirano dritto. Fa freddo, nuvolette di fiato a ogni
respiro. Ti passo accanto, si vede che stai gelando e mentre ti supero penso
che sarebbe bello andarti a prendere un caffè e offrirtelo. Poi mi dico che non
sei stata capace, o non hai avuto voglia, di rispondere a un sorriso,
accetteresti mai un caffè ? Perso in questi pensieri continuo a camminare e
sento un vociare alle mie spalle. Mi giro. Tre ragazzi in bici che urlano, non
so se sono sbronzi, hanno voglia di fare i cretini, uno si ferma da te. Dal
lato opposto a quello da ove era arrivata, la volante ha fatto inversione e
ricompare, si ferma. I poliziotti scendono e fermano i tre. L’ultima cosa che
vedo sei tu, una statua vestita di nero sul ciglio della strada, che guardi la
scena quasi con disinteresse. Alzo il bavero del giaccone e accelero il passo.
lunedì 3 dicembre 2012
Don't worry, be happy
Da qualche giorno si parla di
primarie in ogni dove. E il PD le fa ma discute sulle regole e dicono che si
imbrogliano. E il PDL le fa ma forse non le fa però pare che le facciano ma non
è detto. A me, che sto pensando di proporle nel mio condominio candidandomi a
leader della corrente del mio pianerottolo, è scattata in testa una strana associazione.
Continuo a canticchiare tra di me “ … primarie sì primarie no, le primarie non
si fanno alla faccia di Alemanno … “ sulla musica di La terra dei cachi di Elio
e le storie tese. Poi mi è ricapitata sott’occhio una vecchia foto. E mi sono
di nuovo reso conto che a destra stanno
facendo tanto teatrino in attesa di sapere se questo signore si ricandida. Sì,
proprio questo. Ha fatto il presidente del consiglio. E sta pensando se
proporsi per rifarlo. Sì sì, avete capito bene, quello con quel coso strano in
mano. Presidente del consiglio. E allora basta. Non voglio più parlarne. Voglio
dedicare qualche parola a un dramma umano. Quello dei membri della sua scorta. Guardate
le loro espressioni. Non sono gente felice. Ma io in particolare sono toccato
dallo sguardo del signore cerchiato in rosso. Credo sia il caposcorta. Quindi,
riassumendo, uno che per guadagnarsi la vita passa le giornate incollato alle
terga dello strano personaggio di cui sopra, terga che da fonti informate sui
fatti pare siano pure flaccide, avendo come panorama una splendida vista dall’alto
di una coltivazione di chiome sintetiche.
Capite bene che ha mille motivi
di essere perplesso. La sua espressione vuole dirci qualcosa. La domanda che mi
sono posto è cosa. Ho cercato di mettermi nei suoi panni e tradurre il suo
sguardo in pensieri e sentimenti. Mi sono uscite le seguenti ipotesi su quello
che sta pensando quest’uomo. Votate la vostra preferita e la userò in campagna
elettorale. Naturalmente, in sede di commento ognuno è libero di aggiungere la sua personale interpretazione.
01 - Voto Renzi o Bersani ?
02 - Aveva ragione nonna a dirmi di rimanere con lei a fare il
coltivatore di azalee
03 - Il mio collega scorta ancora la Minetti ma alla prossima
riunione sui turni mi sentono
04 - Se adesso urla ancora una volta “Alabarda spaziale” giuro che mi
licenzio
05 - Ci sta provando, ma la seminfermità mentale secondo me non se la
bevono
06 - To be or not to
be ?
07 - Non ne posso più, i miei figli a scuola diventano
rossi e dicono che papà fa il benzinaio
08 - Ma stiamo proteggendo lui dalla folla o la folla da lui ?
09 - Sette anni alla pensione sette anni alla pensione sette anni alla
pensione …
10 - Se mollo questo starnuto gli devasto il pratino cranico tipo ciclone,
devo tenerlo
Un'ultima cosa, bodyguard. Sarai alto due metri, peserai un quintale, sarai armato fino ai denti , esperto di tecniche di combattimento e conoscerai dodici arti marziali con almeno otto colpi mortali. Niente di personale, si fa per sdrammatizzare e riderci un poco sopra, si è capito vero ?
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