Avvertenza

Mi sono reso conto che diversi post sono legati a un brano musicale di Youtube che contengono e sono assolutamente incomprensibili senza quel video. Se l'account di chi ha pubblicato quel brano viene cancellato, il video sparisce. Non ho nessuna voglia di mettermi a ripercorrere tutto per vedere se questo è successo, ma se vi imbattete in un post che fa riferimento a un brano che manca, mi fareste un piacere segnalandomelo. Thanks.

domenica 25 settembre 2011

Romagna Mia 10 - Karaoke

Ogni volta è una botta a tradimento mentre scendi per iniziare una dura mattina di spiaggia. Un foglio a pennarello o una scritta sulla lavagna del menu. In duplice versione, a seconda che scriva il barista acculturato o l'altro. Stassera, o stasera, karaoke. E una fitta di dolore ti attraversa. Anche stassera, o stasera, non si dorme.
E' stas(s)era. Dopo un' Odissea di pizzeria, sala giochi, gelateria, bar, rientri e vai incontro al destino. Fa un caldo infernale, quindi di finestre chiuse non se ne parla. Sono dalla parte opposta del palazzo, ma per un misterioso gioco di correnti d'aria l'onda sonora si incanala tra strade e cortili e si schianta direttamente contro le mie finestre. Aperte, inermi, che non oppongono resistenza. Il bar sarà cinquanta metri quadrati, ma i volumi sono da rave party ed è risaputo che piadina e sangiovese devastano il cervello molto più di ecstasy o qualunque altra droga sintetica. Ok, sono pronto. Cominciamo.
Debutta una donna. Una imitatrice di Patty Pravo. Già qui ho il desiderio, anzi il "Pensiero Stupendo", di scendere e vedere se ad imitare la bionda, esile, diafana, eterea ragazza del Piper è una matrona romagnola di 88 chili, ma mi tengo la mia curiosità. Lazzi e applausi. Segue un falsettista drammatico, non trovo altro aggettivo. Giuro, non sono riuscito a capire che pezzo cantasse. Più lazzi che applausi. Tocca ad un cantante di ispirazione probabilmente confidenziale. Talmente confidenziale che sussurra più che cantare, non si sente quasi niente e devo dire che è quello che apprezzo di più. Poi, il picco, la sorpresa che è sempre in agguato. Una donna che canta quasi bene "Almeno tu nell'universo". Sono tentato di unirmi agli applausi, ma a seguirla è un devastante urlatore che canta (anche se canta in questo caso è una parola grossa) "Quella carezza della sera". Non so quando è che si definisce qualcuno stonato. Se azzecca meno del 75, del 50, del 25 per cento delle note ? Ma quando uno ne azzecca zero, cosa puoi dire ? E' la seconda volta che ho voglia di scendere, stasera, ma stavolta per andare a congratularmi con quest'uomo per il suo coraggio. Segue voce maschile con impostazione finto lirica che canta "La fisarmonica", interlocutoria, seguita da altro uomo che attacca "Barbera e champagne". Evidentemente di entrambi si è fatto ampio uso, perchè parte un coro di avventori più sbronzi degli Stones ai tempi della registrazione di Exile on Main Street.
Poi, il tracollo. Risate, urla di compiacimento, cori da stadio, urla. Si impadronisce del microfono il bagnino, tasso alcolico impresentabile, e si introduce con un delirante discorso autocelebrativo con almeno tre doppi sensi a sfondo erotico che suscitano boati di compiacimento, prima che "Romagna mia" ci sprofondi tutti nel tunnel delle ballate romagnole.
Qui, ho due alternative. O mi sfondo di quel bianco frizzante che è in frigo, scendo e mi metto a cantare Abomination Reborn, o metto sul piatto della bilancia l'ipotesi di chiudere le finestre. Una zanzara, che finisco con il quotidiano del giorno sul muro della camera, mi fornisce l'alibi che cercavo. Meglio chiudere.

sabato 3 settembre 2011

Romagna Mia 9 - Maicol & Saimon

Se si chiamassero Michele e Simone e fosse un vezzo familiare chiamarli così, passi. Anche io nella mia turbolenta infanzia sono stato chiamato con un nomignolo spagnoleggiante, ma con l’aiuto di un bravo psicologo ho superato il trauma. Se fosse solo che hanno genitori esotici che li hanno chiamati Michael e Simon, non sarebbe il massimo, a bambini italiani in Italia metti nomi italiani, ma passi anche questa. Ma perché ho il serio dubbio che queste due creature all’anagrafe siano registrate come Maicol e Saimon ? E non all’anagrafe di Liverpool o di Boston, a quella di un qualunque paesotto di provincia italiano.
Andiamo avanti. Maicol e Saimon sono una evoluzione, cosa che non credevo possibile, dell’orfanello da spiaggia. I miei venticinque lettori (Dio, quanto mi piace sentirmi manzoniano) ricorderanno che l’orfanello da spiaggia è il bambino mollato dai genitori a rompere i coglioni a tutta la spiaggia. Ecco, loro sono oltre. Sono scassacazzo col beneplacito genitoriale. Sfrantumatori di marroni autorizzati. I genitori sono presentissimi, fin troppo dato che anche loro fanno casino per dodici. Ogni tanto si danno di gomito compiaciuti alle prodezze dei figli. “Guarda, guarda Saimon che bravo !” Saimon sta maneggiando il remo del pattino ed ha già costretto due mamme con bimbi sotto l’anno ad una frettolosa evacuazione che neanche Bloomberg con l’uragano Irene a New York. “Sì sì Maicol bravissimo ma fai attenzione … ” Maicol sta lanciando palle di sabbia a suo fratello nel bel mezzo della passeggiata acquatica e ha già centrato un pensionato che ho colto lanciare maledizioni modenesi degne di un documentario di Rai5.
Alla fine, credo di stare per avere la mia vendetta. I due mostriciattoli esagerano e papà entra in acqua. Imponente, fare minaccioso, vocione stentoreo. “Maicol! Saimon! Adesso basta! Adesso basta altrimenti … “. E io dentro di me gongolo. Ipotizzo che questo rigurgito di autorità paterna preluda a cose naziste, torture indicibili, punizioni da Guantanamo. E mentre sogno i due a testa rotta come un pacifico manifestante al G8 di Genova, papà conclude la frase. “ … altrimenti vi faccio vedere io!!”. Altrimenti vi faccio vedere io ? Ma stai scherzando vero ? No, la spiaggia vuole che scorra sangue. Tu ora dettagli minuziosamente e fornisci particolari. Voglio un elenco di fratture, voglio un calendario di privazioni che includa obbligatoriamente playstation e gelati, voglio sentire che gli sfili la colonna vertebrale e ci fai il flauto traverso come al nonno di Nico di Aldo Giovanni e Giacomo.

Altrimenti, ti faccio vedere io.